Milano chiama Siracusa
Quando "La Radio" era tutta un'altra storia...
Quando La Radio era tutta un'altra storia,è diventato "l'uomo dei records" tre volte:79,80 e 81. Ha trasmesso ininterrottamente per 11 giorni e 10 notti...
ovvero 253 ore e 19 minuti monitorati da studio 105 Milano Siracusa e del suo personaggio principale, Salvo Ruiz in arte Zabo che, della radio ha fatto una messaggera d’amore.
Non sappiamo esattamente dire se sia nato prima Zabo o la radio, o se Zabo a Siracusa ha fatto la radio. Conosciamo la sua storia.
Salvo Ruiz, in arte Zabo, nasce professionalmente nei banchi di scuola, quando crea un gruppo teatrale d’avanguardia formato da quaranta elementi: il gruppo TEATRO SPAZIO.
Dopo qualche anno di duro impegno come regista e attore della compagnia Salvo Ruiz si aggiudica il premio CAPODIECI sezione teatro.
Intanto nascono a Siracusa le prime radio private locali e nel ‘76 Zabo inizia la sua carriera di animatore radiofonico. Eh già! Mentre gli altri si fanno chiamare DJ, Zabo alla radio non si limita ad annunciare i brani e dediche o miscelare musica ma propone giochi, fa partecipare i radioascoltatori, li fa cantare, conduce maxi trasmissioni e, nel grande panorama delle radio operanti nella cittadina aretusea, Zabo si distingue per la sua grinta, tenacia e resistenza davanti ai microfoni.
Nel 1978 fonda una radio tutta sua: Radio Sicilia di Ruiz Salvatore. Teniamo a sottolineare la proprietà perchè Radio Sicilia da lì a presto non solo diverrà una delle radio più ascoltate ma soprattutto la concretizzazione della creatività e dell’estro dinamico e incommensurabile di Zabo.
Qualche esempio? Nel 1979 Zabo consegue il 1° record in Italia di no-stop di parlato rimanendo davanti ai microfoni di Radio Sicilia ininterrottamente, senza dormire, per 5 giorni e 5 notti, totale 120 ore. La notizia oltrepassa lo stretto e arriva alle orecchie di Claudio Cecchetto, conduttore del programma televisivo su RAI 1 “Disco ring”, il quale invita Zabo a partecipare al programma e raccontare la singolare performance.
E’ la prima volta che uno speaker di una radio privata locale varca i cancelli di viale Mazzini.
Da quella sede Zabo invita i DJ italiani a superare il record di no-stop di parlato di 120 ore ed esprime l’intento di volere ancora una volta battere se stesso.
Nel 1980 Zabo mette, quindi, a segno un altro record: 7 notti e 6 giorni
di no-stop, 153 ore e 19 minuti, alla presenza, in studio, di centinaia di ascoltatori che si danno i turni, anche di notte, per sostenere il loro beniamino. Da casa le famiglie partecipano ai giochi, ai quiz e quant’altro Zabo propone per mantenere alta l’attenzione, impresa assai facile visto che, la gente si appassiona al pronostico su quanto “lo speaker che non dorme mai” resisterà, anche questa volta, davanti ai microfoni.
L’anno successivo, nell’estate del 1981, negli studi di Radio sicilia, in diretta radiofonica fino a Roma e attraverso collegamenti telefonici col nord Italia, Zabo batte nuovamente se stesso dando prova di resistenza non solo contro il sonno, ma parlando continuamente ai microfoni per 253 ore e 19 minuti, 11 notti e 10 giorni. Il tutto registrato e monitorato da Studio 105 Milano che aveva emanato un regolamento che prevedeva la presenza di 2 medici in studio, il riposo di 15 minuti ogni 4 ore, l’aggiornamento continuo dell’ora esatta e delle condizioni climatiche.
Zabo non era nuovo a questo tipo di trasmissioni fiume. Nel 1976 aveva già , seppur non preventivando nulla, conseguito un record soprannominato “record della bontà”. Aveva trasmesso ininterrottamente per 4 giorni e 4 notti per potere raccogliere i fondi per una bimba siracusana che avrebbe dovuto subire una serie di interventi chirurgici di plastica facciale costosissimi. In quell’occasione Zabo e la sua equipe riuscirono a raccogliere, grazie alla sensibilità dei concittadini la somma di L.50.000.000 di vecchie lire .
Potremmo ancora elencare mille esperienze fatte di quotidiana umanità, ma rischieremmo di occupare intere pagine del volume; possiamo solo aggiungere che si tratta sicuramente di un singolare percorso professionale fatto di sfide, principalmente con se stesso, successi e continui consensi. Un percorso che ha segnato la storia della Radio “libera” siciliana.
Negli anni la razionalizzazione del settore dell’emittenza radiotelevisiva locale e nazionale ha avuto, attraverso una serie di norme e ottemperamenti, il pregio di riconoscere e regolamentare professioni e realtà economiche nuove, ma nel contempo ha livellato il settore con la triste conseguenza che la radio locale della piccola cittadina ha gli stessi oneri della radio regionale o nazionale, pur operando in realtà economiche totalmente diverse.
Questo ha fatto sì che tante emittenti radiofoniche hanno dovuto chiudere i battenti, ma c’è chi ancora chi, come Zabo, grazie alla grinta del maratoneta dei record di no-stop di parlato e alla forte convinzione che la radio “locale” deve mantenere tale peculiarità se non addirittura affondare sempre più le radici nel territorio in cui opera sottraendosi al modernismo dei network, porta alta la bandiera della radio locale.